Parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo

Chiesa parrocchiale di origine cinquecentesca

Parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo
Municipium

Descrizione

Dal punto di osservazione di vicolo Canale si può ancora apprezzare quanto rimane della precedente chiesa cinquecentesca: una interessante muratura in mattoni completata con archi polilobati è probabilmente l’abside di quella vecchia costruzione che doveva essere rivolta verso sud.
La costruzione della nuova chiesa risale invece alla seconda metà del settecento (1753-1782) e risulta edificata su parte del precedente edificio sacro e su parte dell’allora cimitero che si estendeva anche all’attuale sagrato.
La fabbrica si deve al proto maestro Giovanni Prandino di Calvisano, che ne curò il progetto, e dal proto maestro Giovanni Mosca di Pontevico che provvide alla sua realizzazione. L’opera congiunta di pochi grandi artisti, il gusto dei committenti ed il lasso relativamente breve di tempo dell’esecuzione, ci hanno consegnato un edificio di grande serenità ed armonia, omogeneo nella struttura architettonica e nella decorazione pittorica e scultorea, esempio piuttosto raro nel bresciano. Il tempio contiene numerose opere del pittore salodiano Sante Cattaneo, che qui si esprime al meglio della sua arte, e dello scultore e decoratore bresciano Bernardino Carboni. L’interno, luminoso e sobrio, trasmette un senso di serenità e protezione. Conserva un pregevole crocifisso cinquecentesco ed un prezioso organo Serassi; molto sentito è il culto della S. Croce, di cui si conserva qui una antichissima reliquia custodita fin dal sex. XV dalla Scuola della Santa Croce.
La pianta è ad unica navata con tre cappelle per lato; l’illuminazione, é affidata a vaste aperture nella volta e nella contro facciata.
La facciata è a due ordini massicci e severi, segnati da paraste rettangolari; le statue dei santi Pietro e Paolo nelle nicchie del secondo registro sono state modellate in stucco da Giovan Maria Moladore di Virle.
Le pale degli altari sono tutte opera di Sante Cattaneo (Salò 1739 - Brescia 1819), tran-ne quella del SS. Sacramento (terzo altare di sinistra) ed è opera di Francesco Savanni (Brescia 1723-1772), il paliotto e le statue della Fede e della Speranza, nello stesso altare, provengono dalla vecchia chiesa. Tutte le decorazioni interne, comprese le statue di S. Costantino e S. Elena, nell’altare della S. Croce (terzo di destra), sono opera di Bernardino Carboni (Brescia 1726 - post 1786). Il primo altare di destra è l’altare “dei Morti o delle Anime Purganti” eretto probabil-mente come una sorta di riparazione per aver occupato il cimitero con la costruzione della nuova chiesa; grandiosa la pala del 1780. Il secondo altare è dedicato a “S. Carlo Borromeo”. La pala raffigura S. Carlo che co-munica S. Luigi Gonzaga, opera forse giovanile del Cattaneo. Il terzo è l’altare “della S. Croce” con pala del 1770 e statue in stucco di Bernardino Carboni. La pala dell’altar maggiore raffigura il “Martirio di S. Pietro”, grandiosa opera di un Cattaneo ormai al culmine della sua arte. II nuovo altare è invece opera dello scultore Federico Severino che nel 1989 lo realizzò sul tema dell’Annunciazione. Il terzo altare di sinistra celebra “il SS. Sacramento”; la pala d’altare del 1771 è opera di Francesco Savanni; l’altare deriva dalla vecchia parrocchiale, così come le due statue di autore ignoto. Il secondo altare di sinistra è dedicato alla “Madonna del Rosario”; i quindici lumino-sissimi misteri sono dipinti su “padelle di rame” da S. Cattaneo nel 1775. Il primo altare di sinistra è dedicato a S. Angela Merici, fondatrice delle Orsoline. la pa-la raffigura “S. Angela in estasi” ed è del 1780. Di notevole qualità ed eleganza è il Trofeo della Croce, disegnato dal pittore Trainini nel 1935, e realizzato in legno dorato nel 1954 dai Poisa di Brescia. Per la decorazione della volta e ci si rivolse al lecchese Luigi Tagliaferri; l’opera fu ese-guita negli ultimi anni del 1800, anche il dipinto del catino absidale, S. Elena che scopre la vera Croce, è opera dello stesso. Di fianco alla chiesa parrocchiale è la slanciata sagoma del campanile nuovo, realizzato nel 1905 su progetto dell’arch. Muzio di Milano in stile neogotico. Alto circa 65 m. era in origine dotato di cinque campane del peso complessivo di 42,09 q.li. In seguito alla requisizione operata dal regime nel 1943, vennero rifuse e, nel 1949, il nuovo concerto di cinque campane in do grave del peso complessivo di 50,50 q.li, venne rimesso al proprio posto.

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Servizi presenti nel luogo

Servizi liturgici.

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Modalità d'accesso

Accesso libero privo di barriere architettoniche.

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Indirizzo

Piazza Giuseppe Verdi, 3, 25029 Verolavecchia BS, Italia
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Punti di contatto

Ultimo aggiornamento: 9 maggio 2024, 17:34

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