Ufficio Urbanistica Edilizia Privata e Ambiente
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PERSONALE
Geom. SALA CANDIDA
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Geom. MAFFEIS CRISTIAN
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INFORMAZIONI
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POSTA CERTIFICATA [ex D.P.R 11 febbraio 2005, n. 68]:
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SEDE: Piazza G. Verdi, 7 - PIANO PRIMO
TELEFONO: 0309360407 Centralino
FAX: 030931777 diretto
ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO
LUNEDI' | 8.30 - 13.00 | 15.30 - 18.30 |
MARTEDI' | 8.30 - 13.00 | |
MERCOLEDI' | 8.30 - 13.00 | 15.30 - 19.00 |
GIOVEDI' | 8.30 - 13.00 | |
VENERDI' | 8.30 - 13.00 |
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GIOCO D'AZZARDO - DELIMITAZIONE DEI LUOGHI SENSIBILI
IL P.A.E.S. ED IL PATTO DEI SINDACI
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“Il Patto dei Sindaci per il Clima ed Energia è aperto a tutti gli enti locali democraticamente costituiti con/da rappresentanti eletti, qualunque sia la loro dimensione e qualunque sia la fase di attuazione delle loro politiche energetiche e climatiche.
Gli enti locali vicini, di piccole e medie dimensioni, possono, a certe condizioni, decidere di aderire come gruppo di firmatari.
Gli impegni per i firmatari del Patto sono legati al quadro della politica comunitaria per il clima e l’energia: il pacchetto per il clima e l’energia 2020 per i firmatari che hanno aderito tra il 2008 e il 2015, e il pacchetto per il clima e l’energia 2030 nonché la Strategia UE per l’Adattamento al Cambiamento Climatico per coloro che hanno aderito dopo il 2015.
I firmatari del Patto s’impegnano ad adottare un approccio integrato alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici.
Sono tenuti a sviluppare, entro i primi due anni dall’adesione, un Piano d'Azione per il Clima e l’Energia Sostenibile con l'obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 40% entro il 2030 e aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici.
Quando aderiscono ufficialmente al Patto dei Sindaci, i firmatari s’impegnano ad elaborare un Piano per l’Energia Sostenibile (e il Clima) entro due anni. Il piano d’azione, adottato dal consiglio locale, descrive i passi verso il raggiungimento degli obiettivi del 2020 e del 2030.
Visita il sito dell'UE
GIOCO D'AZZARDO - DELIMITAZIONE DEI LUOGHI SENSIBILI
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La LEGGE REGIONALE N. 8 DEL 21/10/2013 NORME PER LA PREVENZIONE E IL TRATTAMENTO DEL GIOCO D'AZZARDO PATOLOGICO e la successiva DGR 24/01/2014 N. X/1274 “DETERMINAZIONE DELLA DISTANZA DAI LUOGHI SENSIBILI PER LA NUOVA COLLOCAZIONE DI APPARECCHI PER IL GIOCO D'AZZARDO LECITO”, hanno disciplinato in materia.
La Giunta Comunale, con deliberazione n. 40 del 29/03/2017, ha approvato la PLANIMETRIA CON INDIVIDUAZIONE AREE PRECLUSE A NUOVE INSTALLAZIONI, con individuazione dei luoghi sensibili di Verolavecchia.
IL PIANO DEL GOVERNO DEL TERRITORIO
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Il Piano di governo del territorio (abbreviato in PGT) è un nuovo strumento urbanistico introdotto nella Regione della Lombardia dalla Legge Regionale n. 12 dell'11 marzo 2005 della Lombardia. Il PGT ha sostituito il Piano regolatore generale come strumento di pianificazione urbanistica a livello comunale e ha lo scopo di definire l'assetto dell'intero territorio comunale.
Salvo deroghe, la legge prevedeva che tutti i comuni lombardi si dotassero di un PGT entro marzo 2009. A quella data solo il 5% dei 1.546 Comuni lombardi ha adottato il PGT. Il Consiglio regionale, preso atto della situazione, ha prorogato il termine al 31 marzo 2010 e successivamente di proroga in proroga (31/07/2011, 31/12/2013, ecc.) l'ultimo termine era fissato al 30 luglio 2014.
Il PGT si compone di 3 atti distinti:
Il DOCUMENTO DI PIANO definisce il quadro generale della programmazione urbanistica anche in base a proposte pervenute da cittadini o da associazioni di cittadini. Questo significa che i cittadini sono chiamati a partecipare già nelle prime fasi del processo di elaborazione del PGT. Il documento di piano deve anche prevedere un lavoro di analisi del territorio comunale da tutti i punti di vista, inclusi quello geologico, ambientale, urbanistico, viabilistico, infrastrutturale, economico, sociale e culturale. Questo documento deve anche evidenziare eventuali beni storici o ambientali di particolare interesse. Il documento di piano ha anche lo scopo di definire e pianificare lo sviluppo della popolazione residente nel comune. Tipicamente il documento di piano è il primo atto nella stesura del PGT.
Il PIANO DEI SERVIZI definisce le strutture pubbliche o di interesse pubblico di cui il comune necessita. Il piano dei servizi deve tenere conto della popolazione residente nel comune o che gravita in esso e di quella prevista in futuro dal documento di piano. Il piano dei servizi tiene conto dei costi operativi delle strutture pubbliche esistenti e dei costi di realizzazione di quelle previste, si preoccupa della loro fattibilità e definisce la modalità di realizzazione dei servizi. Le indicazioni contenute nel piano dei servizi circa le aree identificate come di interesse pubblico sono prescrittive e vincolanti per 5 anni dall'entrata in vigore del PGT e decadono qualora il servizio non sia inserito entro questo termine nel programma triennale delle opere pubbliche. La Legge regionale lombarda n.12 dell'11 marzo 2005 prevede che, per comuni inferiori a 20.000 abitanti, sia possibile redigere un piano dei servizi intercomunale.
Il PIANO DELLE REGOLE definisce la destinazione delle aree del territorio comunale e in questo assomiglia un po' al Piano regolatore generale. In particolare individua le aree destinate all'agricoltura, le aree di interesse paesaggistico, storico o ambientale e le aree che saranno soggette a trasformazione urbanistica. Il piano delle regole definisce anche le modalità degli interventi urbanistici sia sugli edifici esistenti che di quelli di nuova realizzazione. Questo significa che viene stabilito quanto costruire, come costruire e quali sono le destinazioni non ammissibili.
Il Piano di Governo del Territorio di VEROLAVECCHIA è stato approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n° 24 del 19.10.2011 ed è stato pubblicato sul B.U.R.L. n° 12 in data 21.03.2012 (Data efficacia)
1^ VARIANTE al Piano del Governo del Territorio in seguito all’approvazione del Piano Alienazioni e Valorizzazioni con Delibera del C.C. n°10 del 15/03/2017 con pubblicazione dell’avviso di avvenuta approvazione sul B.U.R.L. n. 46 del 15/11/2017
Le TAVOLE MODIFICATE, saranno contraddistinte con la nota (*Modificata), mentre quelle oggetto di VARIANTE sono allegate in fondo all'elenco e saranno contraddistinte con la nota (*Variante).
IL RETICOLO IDRICO MINORE
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Appartengono al reticolo idrico superficiale i canali e i corsi d’acqua che siano rappresentati nelle carte catastali e/o nelle cartografie ufficiali (IGM, CTR, DBT), anche non più attivi. Una volta proceduto alla ricognizione del reticolo idrico superficiale è necessario classificare i canali e corsi d’acqua in:
A. Naturali:
- i corsi d’acqua iscritti negli elenchi delle acque pubbliche
- i corsi d'acqua di origine naturale estesi verso monte fino alle sorgenti, anche se interessati da opere ed interventi di sistemazione idraulica realizzati dalla pubblica amministrazione o con finanziamenti pubblici
B. Artificiali:
- i canali di bonifica realizzati dalla pubblica amministrazione direttamente o mediante i Consorzi di Bonifica
- i canali realizzati come opere idrauliche dalla pubblica amministrazione o con finanziamenti pubblici
- tutti gli altri canali da individuare come demaniali in base ad una specifica disposizione normativa
- canali privati.
Nella Tavola 1 è stato individuato l’intero reticolo idrografico e, nell’attribuzione delle competenze, è stato definito quello minore sulla base delle disposizioni della D.G.R. n. 7/7868 del 25.01.2002 e s.m.i.. In particolare, i corsi d’acqua inseriti nel reticolo idrico minore rispondono ad almeno uno dei seguenti criteri:
- sono individuati come demaniali nella cartografia catastale;
- sono stati oggetto di interventi di sistemazione idraulica con finanziamenti pubblici;
- sono rappresentati nella cartografia ufficiale (C.T.R. e I.G.M.);
- sono classificati pubblici e inseriti in specifici elenchi ai sensi del T.U. n. 1775/1933.
Per l’individuazione del reticolo idrico, oltre chea un rilievo diretto eseguito a piano campagna, sono state utilizzate sia le mappe del catasto terreni (N.C.T.) che quelle del cessato catasto disponibili presso gli uffici del Comune di Verolavecchia. Definendo e cartografando la rete idrografica è stata operata una logica semplificazione, escludendo da qualsiasi reticolo i canali funzionali ai singoli fondi agricoli (canali aziendali) all’interno dei quali la presenza d’acqua è solo saltuaria (stagione irrigua) o occasionale (eventi meteorici); al contrario, sono stati evidenziati quei corpi idrici la cui funzionalità idraulica e/o idrogeologica è elemento distintivo e/o di tutela per il territorio.
Il reticolo idrico presente sul territorio comunale è sinteticamente definito (in funzione della relativa competenza) nei seguenti elenchi:
Elenco 1
RETICOLO PRINCIPALE di COMPETENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (allegato A della DGRL 01.10.2008 n. 8/8127)
BS001 Fiume Oglio
BS060 Fiume Strone
Elenco 2
RETICOLO MINORE di COMPETENZA DEL COMUNE DI VEROLAVECCHIA
VRV01 Acqua Troce
VRV02 La Testa
VRV03 Rio Fenilbasso
VRV04 Rio Lusignolo
VRV05 Roggia Aiguetta
VRV06 Roggia Arrivabene
VRV07 Roggia Cesaresca
VRV08 Roggia Mulino
VRV09 Roggia Provaglia
VRV10 Roggia Ugona
VRV11 Scolmatore dell’Acqua Troce
VRV12 Seriola Molino
VRV13 Vaso Fiume
VRV14 Vaso Lusignolo
Il R.I.M. Reticolo Idrico Minore è stato approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n° 35 del 27.07.2009 ed è stato pubblicato sul B.U.R.L. n° 6 in data 09.02.2011 (Data efficacia)